Attesa

  • 11 Aprile 2020

Questa attesa ci costringe a fermarci, ma non ci impedisce di viaggiare con la mente. E forse è proprio a questo che ci invita: a pensare. Non un pensare qualunque, distratto. Ma un viaggio con noi stessi, con le nostre paure, le nostre debolezze, ma anche i nostri progetti, le aspirazioni, gli affetti. Ci costringe a pensare anche a quello che per comodità abbiamo cercato di tenere nascosto. E mentre ci addentriamo in questo viaggio, il tempo, fuori, continua a scorrere, proprio come i granelli di sabbia in una clessidra. È un’attesa che ci invita a ritrovarci per ripartire con una consapevolezza nuova. Ci costringe al dolore, mette alla prova la nostra pazienza e i legami, ma ci promette meraviglia. Perchè è così che forse potremo ripartire per un nuovo, meraviglioso, itinerario. Insieme. Con più amore, fede, gratitudine e stupore.
È questo quello che auguro a ognuno di noi. La resurrezione della meraviglia delle piccole cose.

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